DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Elisabetta e Maria: dall'antico alla novità

La Visitazione di Maria è nel vangelo di Luca (1, 39-56). Nell'incontro tra Maria ed Elisabetta - nel quale è inserito l’incontro tra Gesù e Giovanni nel seno delle rispettive madri - si ha il passaggio dall’antica alla nuova Alleanza, attuato nell'incontro delle due rappresentanti delle rispettive Alleanze. Entriamo nel cuore della “visitazione” di Maria. Il racconto lucano sfrutta, con estrema finezza, la tipologia dell’arca dell'alleanza: le due donne rappresentano, nell’intenzione di Luca, l’arca dell’Alleanza; come in Elisabetta è in figura l’antica, in Maria è nella realtà la nuova, la vera arca della nuova ed eterna Alleanza. 

I testi liturgici della festa ci sono di guida. Se si sceglie come I lettura il brano di Sofonia (3, 14-18), del vangelo si accentua il tema dell’esultanza e della gioia per la presenza del Signore, che ha visitato il suo popolo in adempimento della sua promessa di salvezza; se, invece, si sceglie come I lettura la pericope ai Romani (12, 9-16), del vangelo si mette in risalto il tema della sollecitudine piena di carità di Maria verso Elisabetta.

Dunque, dell'episodio lucano la liturgia della parola evidenzia (attraverso la duplice I lettura) due elementi fondamentali: a. da una parte, il gioioso fervore, suscitato dallo Spirito, in chi obbedisce a Dio con perfetta adesione di fede; b. dall'altra, il generoso slancio di amore al servizio premuroso del prossimo, provocato dalla inabitazione della divina presenza. 

giuseppe di ciaccia   fr. Giuseppe Di Ciaccia, O.P.Vediamo le tre orazioni della Celebrazione eucaristica proprie della Visitazione.

1. La colletta mette in risalto che quanto ha fatto Maria è obbedienza alla mozione dello Spirito Santo. Maria è sempre disponibile alla voce dello Spirito: ella non ha pronunciato il suo “sì” più decisivo della storia una volta per tutte, ma ora la vediamo prolungarlo in continui “sì” all'azione interiore dello Spirito che l'ha adombrata. In questo ci è di modello: anche noi - ed è la supplica della colletta - dobbiamo essere sempre “docili all'azione dello Spirito”, l'artefice della realizzazione del piano salvifico di Dio nella nostra storia.

2. L’orazione sulle offerte focalizza l'azione della Vergine come un grande atto di amore verso il prossimo. Maria intende chiaramente che la sua vocazione eccezionale comporta - secondo lo spirito evangelico - non dominio o privilegio, ma servizio. E lei va a servire, letteralmente, e per questo “si mette in viaggio, verso la montagna, in fretta”. Il suo esempio ci spinge a donarci generosamente ai fratelli.

3. L’orazione dopo la comunione mette in risalto la lode e il ringraziamento della Vergine. Il riferimento al Magnificat è evidente. Da lei impariamo a superare la preghiera di sola domanda, per saper esprimere la nostra esultanza e riconoscenza al Signore per i benefici della salvezza.

fr. Giuseppe Di Ciaccia, O.P.

v. “Nuovo Dizionario di Mariologia”, ed. Paoline 

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