DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Per varcare la stretta e bassa porta del Regno dei Cieli

Meditazione su Matteo 3, 13-17 

In questo brano Evangelico, appare in modo evidente l’umiltà del nostro Salvatore Gesù Cristo.
Benché senza peccato, nostro Signore, in obbedienza al Padre, non solo non ricusa di volersi mettere in fila tra i peccatori per riceverne il battesimo di conversione, ma invita il Battista a non opporre resistenza e adempiere così ogni giustizia. Da come possiamo ben notare, la vera obbedienza alla volontà del Padre, non si lascia sviare neppure da ciò che può sembrare logico: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te», dice Giovanni, «e tu vieni da me?» (Mt 3,14). L’Obbedienza è perseveranza nella volontà di Dio, è conformità alla sua volontà, perché quella di Dio è volontà salvifica.

Con il suo Battesimo, ci ricordava papa Benedetto XVI, in un Angelus, «Gesù inizia a prendere su di sé il peso della colpa dell’intera umanità, come Agnello di Dio che “toglie” il peccato del mondo (cfr. Gv 1,29). Opera che Egli portò a compimento sulla croce […] (cfr. Lc 12,50)» (Benedetto XVI, Angelus 13 gennaio 2008).

Questa umiltà che si concretizza nell’Obbedienza ha come risultato l’esaltazione del Figlio da parte del Padre: «Ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: “Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento”».

domenico vendemmiati medium  fr. Domenico Vendemmiati, O.P.L’umiltà si concretizza nell’Obbedienza e questa ci rende sempre più conformi al Signore, che è l’Obbediente e l’umile per eccellenza: più cresciamo nell’obbedienza più si cresce nell’umiltà; più ci si libera dal proprio io e più si inizia a far spazio nella nostra vita a Dio; più ci lasciamo possedere da Dio, più si diventa veramente Cristiani: portatori di Dio nel mondo con la Parola e la concretezza della nostra vita. «L’umiltà è la strada che Dio sceglie per camminare col suo popolo», «per essa passano amore e carità», insegna papa Francesco (Meditazione mattutina, 8 aprile 2013) ed è la strada che il Signore indica al suo popolo per poter varcare la stretta e bassa porta del Regno dei Cieli. Il Battista sceglie di percorrere questa strada. All’invito da parte del Messia di compiere ogni giustizia, se pur sa di essere lui bisognoso di essere battezzato dall’unto del Signore, il Battista obbedisce: ascolta e mette in pratica la Parola di Dio. Lascia agire “Dio” nella sua vita, non “l’io”. Ed ecco che l’umiltà che si concretizza nell’Obbedienza ha come risultato, l’epifania: la manifestazione di Dio nel mondo: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento» (Mt 3,17).

«Questa santa virtù dell’umiltà», insegna santa Caterina da Siena, «l’anima l’acquista nella casa del cognoscimento di sè, col mezzo della continua, umile, e fedele orazione, con molte battaglie dal dimonio, e molestie dalle creature, e da se medesimo, cioè dalla perversa volontà, e dalla fragile carne che sempre impugna contra lo spirito» (Lettera LXXXIII, a Conte di Conte da Firenze, spirituale).

Percorrendo la strada dell’umiltà, strada che Dio sceglie per camminare col suo popolo, e strada che il Signore indica al suo popolo per poter varcare la stretta e bassa porta del Regno dei Cieli, ascoltando e vivendo la Parola di Dio: potremmo essere veramente sale e luce del modo manifestando con la Parola e la concretezza della nostra vita Cristo il Figlio di Dio, l’amato nel quale il Padre a posto il suo compiacimento.     

Fr. Domenico M. Vendemmiati, O.P.

 

Lettura del S. Vangelo secondo san Matteo (Mt 3,13-17)

13In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?”. 15Ma Gesù gli rispose: “Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento".

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