DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

NOVIZIO A CHI?!?

Carissimi lettori,

siamo due novizi prossimi ormai alla professione semplice. Ci chiamiamo Massimiliano e Paolo, abbiamo rispettivamente 33 e 36 anni, e quest’anno ci siamo ritrovati al convento di Madonna dell’Arco per condividere una tappa importante del nostro percorso di vita: il noviziato.

Veniamo da terre diverse (Max dalla Toscana e Paolo dalla Puglia), abbiamo esperienze di vita eterogene anche se simili per certi versi. Massimiliano, laureato in scienze politiche, e alla ricerca della sua strada nel mondo lavorativo; Paolo, laureato in scienze religiose, insegnante IRC a Torino.

Sarebbe troppo lungo spiegarvi le vie che il Signore ha scelto per condurci fin qui, ci limiteremo a raccontarvi in sintesi l’esperienza fontale che abbiamo vissuto quest’anno.
Ci siamo ritrovati a Sant’Anastasia presso il Santuario dell’Arco il 12 settembre 2021. Nostro compagno di viaggio è stato Francesco, ventiquattrenne pugliese della provincia San Tommaso d’Aquino in Italia, e nostra guida è stato fr. Marco Nasta, il Maestro dei Novizi.

Se dovessimo racchiudere in tre parole cosa sia stato per noi l’anno di noviziato, diremmo SILENZIO, PREGHIERA E FRATERNITA’. All’interno del nostro percorso di discernimento, questa fase ci ha aiutato a scavare dentro noi stessi e a “perdere tempo” con Dio: tempo che di primo acchito può sembrare sprecato ma in realtà lenitivo e fragrante come gli unguenti cosparsi dall’adultera sui piedi di Gesù; un tempo per stare in compagnia di Dio ed affinare il gusto della Sua presenza.

Una delle esperienze più emozionanti e significative per noi è stata l’intimazione, comunemente detta vestizione; cioè il 18 settembre 2021 siamo stati rivestiti dell’abito domenicano dai nostri rispettivi provinciali. Con questo bellissimo gesto abbiamo acquisito un segno esteriore del nostro legame con l’Ordine dei Frati Predicatori. Per quanto “l’abito non faccia il monaco”, l’intimazione ci ha permesso di vivere dal di dentro senza distinzioni la vita fraterna. Essere chiamati anche dai padri anziani fra’ Paolo e fra’ Massimiliano ha di certo permesso al nostro cuore di sentirsi a casa.

Detto questo la nostra quotidianità si distingueva dalla vita del resto del convento. Noi novizi, infatti, avevamo a disposizione un piano solo per noi composto da: sala comune, che comprende lo spazio della tv, della biblioteca e della cucina; sala musica, dove vi è una ricca raccolta di cd di ogni genere; la palestra, dotata di alcuni attrezzi e di un tavolo da ping-pong; e la cappellina, dove eravamo soliti recitare il santo rosario alle 16 e la preghiera di compieta alle 21,30. Nel corso della giornata avevamo due ampi momenti dedicati alla preghiera e allo studio personale. Ci ritrovavamo con l’intera comunità per pregare insieme l’ufficio delle ore e per condividere i pasti.
Quindi la nostra vita è stata un alternarsi tra l’essere soli dinnanzi all’Unico e il vivere la fraternità che ci mostra il volto dell’Unico.

Sappiamo bene che spiegata in sintesi la nostra vita può sembrare alquanto statica, ma vi assicuriamo che vi è un dinamismo nella contemplazione che rende feconda la nostra azione. Le parole di San Tommaso “Contemplare et Contemplata aliis tradere”, che l’ordine ha assunto come forma descrittiva del suo carisma, le abbiamo sperimentate anche noi in noviziato; abbiamo fatto esperienza dell’Assoluto che è più paterno di ogni padre, più amico di ogni amicizia e più amorevole di ogni amore.

Partendo da ciò è nato in noi il desiderio di poter annunciare agli altri la bellezza di questa relazione; e il noviziato ci ha offerto delle opportunità affinché la contemplazione divenisse azione: il gruppo parrocchiale dei cresimandi adulti e la distribuzione di generi di prima necessità a persone senza fissa dimora con una associazione no profit locale. In queste occasioni, ci siamo messi in gioco comprendendo che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

Tirando le fila del discorso, possiamo dire con certezza che questo anno ci ha segnati sotto molti aspetti e ci ha aiutati a crescere come persone e come consacrati. Di certo, il noviziato per noi è stato un tempo felice, ma siamo consapevoli che esso è una tappa intermedia del nostro cammino. Dobbiamo ringraziare tante persone incontrate, anche la gente che pur non conoscendoci ci ha donato un sorriso. In particolar modo, dobbiamo ringraziare il nostro provinciale fr. Antonio Cocolicchio per la sua costante vicinanza e il nostro maestro che ci ha dimostrato come l’equilibrio sia l’anticamera della serenità. Conserveremo questi insegnamenti, nella mente e nel cuore, per tutta la vita.

In conclusione, vi spoileriamo la prossima data da segnare in calendario: professione semplice il 14 settembre presso la Basilica Santa Maria sopra Minerva. Vi aspettiamo!

Paolo e Massimiliano

 

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