DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Destinati a partecipare della Risurrezione di Cristo

Nella Liturgia Eucaristica del giorno solenne di Pasqua, le tre letture ci introducono piano piano nel mistero della risurrezione del Signore. Negli Atti degli Apostoli Pietro ricorda ai suoi ascoltatori l’azione che lo Spirito Santo ha operato in Gesù e per mezzo di Gesù.

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La passione del Signore e il suo amore per l’umanità

“…perché non perda nessuno di quelli che mi ha dato” (Gv 6,39)
Non ho mai visto in vita mia dei condannati a morte, ma posso immaginarli così tanto angosciati da perdere il contatto con la realtà già prima dell’esecuzione; oppure possono diventare talmente incontenibili da gridare disperatamente il terrore della morte e il bisogno di vita.

Niente di tutto questo in Gesù, che in ogni momento della sua gloriosa Passione, che da oggi, come ogni anno, ripercorriamo, non maledice la propria sorte né cerca un modo per scampare alla morte, a qualsiasi prezzo! Io credo che cerchi, al contrario, una relazione con coloro che ancora non comprendono il senso di quel sacrificio; in primis, forse, con i suoi stessi discepoli.

Quella comunione, quella relazione coi Suoi, infatti, inizia nel momento della sua ultima Pasqua, perché stabilisce la nuova Alleanza; cerca la comunione con tenacia incrollabile, pur sapendo che nello stesso istante dell’offerta, l’uomo lo tradisce: in quella Pasqua, con i Dodici, Gesù è, nello stesso momento, tra quei Dodici, anche con Giuda e Pietro; anche a loro, come agli altri, annuncia il loro tradimento, eppure li lascia fare, continua ad amarli fino alla fine, rimanendo saldo al suo posto, stando cioè «in mezzo a voi come colui che serve». E così, nonostante il turbamento, insegna ancora che la carità ‘serve’, facendo a volte finta di non vedere, superando la tentazione di pensare che il sacrificio sia reso vano dall’ingratitudine e dall’indifferenza. 

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La pietra di Lazzaro: Vincere la morte nella luce del Risorto

Nel nostro cammino quaresimale siamo giunti alla V settimana e la Liturgia ci pone davanti all’episodio di Lazzaro. Domenica scorsa avevamo incontrato il Cieco un’altro dei segni che Giovanni ci propone per prepararci alla Resurrezione del Signore. Quelli che Giovanni propone sono chiamati Segni e non Miracoli. Segni appunto, ovvero prefigurazioni della glorificazione di Gesù, indicatori che ci costringono a guardare il cammino di Gesù nella sua Verità eterna.

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Ed iniziò a mandarli a due a due per portare
e predicare al mondo la Parola di Dio
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Frati, Monache e Laici Domenicani...
parliamo con Dio e di Dio nel XXI secolo
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E se Dio ti avesse scelto? E se ti stesse chiamando ad essere un frate domenicano?
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