DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Gesù risorto aperto e versato

“Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?”. (Gv 14,5) Così Tommaso si rivolge oggi a Gesù durante l’Ultima Cena. Perché proprio oggi in pieno tempo pasquale ci troviamo di nuovo nella sera dell’inizio della passione di Gesù? La liturgia ci permette di fare un esercizio “apostolico-evangelico”. Leggere la vita pubblica e la passione e morte di Gesù alla luce della sua risurrezione. Di fatto ogni apostolo e ogni evangelista predica e scrive il Vangelo a partire dall’esperienza di Gesù risorto. Anzi il soggetto agente di tutta la vita ecclesiale – sacramentale, liturgica, istituzionale, diaconale, istituzionale e di comunione – è sempre il Risorto.

Se ponessimo la domanda di Tommaso al Risorto quale potrebbe essere la sua risposta? Lo stesso Vangelo di Giovanni è costruito in modo tale da donarci questa risposta. Otto giorni dopo la risurrezione ritroviamo di nuovo Tommaso davanti a Gesù, ora risorto e crocifisso. Gesù invita Tommaso a un gesto sconvolgente. Letteralmente l’evangelista scrive: “Getta la tua mano nel mio costato!” (Gv 20, 27) Ora Gesù illustra a Tommaso in che senso lui è la via. Il costato è stato aperto in croce e “subito uscì sangue ed acqua” (Gv 19,34). In Giovanni il sangue di Gesù e l’acqua hanno significati molto precisi rivelatici nei capitoli 6 e 7. Sono “vera bevanda” e lo “Spirito Santo”, significano l’Eucaristia e il battesimo.

Ecco come il Risorto illustra a Tommaso come si può arrivare a lui e al Padre: grazie alla nostra immersione battesimale nello Spirito Santo e la nostra partecipazione eucaristica. Qui entriamo nell’esperienza più propria dell’evangelista. Con queste parole e con questi eventi ci comunica come lui, Giovanni, vive da decenni la vita del Risorto. Giovanni secondo la tradizione e vissuto quasi 100 anni. Solo circa 3 anni Giovanni ha vissuto con il Gesù storico. La maggior parte della sua vita ha partecipato alla vita del Risorto con la celebrazione eucaristica e grazie al suo battesimo. Con il suo Vangelo ci fa capire come vive per decenni la sua vita sacramentale. In ogni eucaristia celebra nelle sue mani il Risorto crocifisso che si versa nelle nostre vite sotto la forma del vino e del pane. Per Giovanni non c’è differenza tra il Gesù risorto-crocifisso e il Gesù sacramentale-liturgico. Come Tommaso quando tocca il corpo eucaristico del Cristo tocca il Risorto crocifisso. Ecco il posto che Gesù ci ha preparato, nel quale lui è a casa e dove è facilmente raggiungibile.


Fra Christian-M. Steiner op

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