DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Avvento secondo Luca: due donne presiedono al dinamismo dell’incarnazione di Dio

Secondo Luca 1-2 il ruolo di alcune donne è fondamentale per la realizzazione del progetto divino di farsi uomo. Insieme ai loro mariti esse presiedono alla costruzione e al governo delle loro rispettive prime “chiese domestiche” della storia umana attraverso i loro modi di pensare, sentire, decidere, parlare, progettare e agire.

Si tratta perciò delle due prime Chiese domestiche che si formano intorno a Dio nella sua carne prenatale, nel suo Avvento storico. Elisabetta è la prima persona “Cristo-confessante”: con la sua confessione apre la prima famiglia, dopo quella di Maria, alla venuta del Cristo. Luca presenta questa fondamentale azione nella costruzione della Chiesa domestica come un’azione congiunta tra madre e figlio, che sussulta nel seno alla voce di Maria, cioè prima che Elisabetta potesse rispondere al suo saluto.

In sintonia con il suo figlio prenatale e incoraggiata dal figlio vivente nel suo seno, ma prima di tutto ispirata dallo Spirito Santo, Elisabetta partecipa all’ufficio “prenatale” di Giovanni quale donna che prepara Israele alla venuta del Signore, all’incarnazione di Dio, accogliendolo in Maria nella sua casa-famiglia. Letteralmente e attraverso la decisione e la confessione di Elisabetta avviene il passaggio della sua famiglia dall’Antica alla Nuova Alleanza, dall’appartenenza alla sinagoga all’appartenenza alla Chiesa, di cui la sua famiglia e la famiglia di Maria formano la prima attuazione e realizzazione.

Ugualmente, è Maria a decidere che la sua famiglia diventi la prima Chiesa domestica nella quale vive il Cristo. Con il suo sì all’angelo Maria dà inizio alla prima comunione ecclesiale che si costituisce intorno al Cristo per immersione nello Spirito Santo. La prima comunità ecclesiale è perciò la Chiesa domestica, la “piccola Chiesa” (Fabris Rinaldo – Castellucci Erio (edd.), Chiesa domestica, San Paolo, Cinisello Balsamo 2009, 163ss) di Maria, Giuseppe e Gesù. christian steiner   fr. Christian M. Steiner, O.P.Luca accentua il ruolo di Maria come colei che presiede alla costituzione della sua famiglia come Chiesa domestica a tal punto da non fare entrare quasi per niente la figura di Giuseppe. Solo la versione matteana dell’infanzia di Gesù ci può rassicurare sul fatto che anche Giuseppe è stato coinvolto in modo fondante nella trasformazione della loro famiglia: da comunità dell’Antica Alleanza in comunità ecclesiale della Nuova Alleanza, che collabora alla realizzazione dell’economia della salvezza, ormai non più affidata a patriarchi, re, profeti e sapienti ma a Dio stesso nella sua carne, al suo Spirito Santo e a due famiglie, a coniugi, figli e parenti. Le famiglie, sin dal principio della creazione e per tutta la durata dell’Antica Alleanza (le famiglie di Adamo, Noè, Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Samuele, Saul, Davide, Osea, Ezechiele, ecc.) hanno mantenuto il loro ruolo di principali collaboratrici di Dio, funzione che trova il suo culmine nella famiglia di Maria e di Giuseppe.

Secondo san Luca sono perciò le donne che in primo luogo presiedono alla trasformazione dell’Antica nella Nuova Alleanza, vale a dire all’incarnazione dell’Altissimo nella sua famiglia. Solo in un secondo momento Zaccaria sarà riempito di Spirito Santo per cantare il Benedictus, che rivelerà la sua profonda conversione e partecipazione all’attuazione della “visita del sole che sorge dall’Alto”. Luca non trascura di sottolineare il fatto che il mutismo di Zaccaria, per la sua mancata adesione al piano di Dio sulla sua famiglia e su Israele, si scioglie in canto solo dopo aver aderito alla scelta del nome di Giovanni, che Elisabetta ha l’onore di pronunciare per prima in ossequio a quanto l’Angelo ha annunciato a Zaccaria. Luca ci regala perciò Maria e Elisabetta come esperte in “Avvento”, capaci di cogliere il manifestarsi di Dio nella sua carne, nella loro famiglia e prime donne che possono godere della nuova qualità di vita della comunione ecclesiale: l’essere riempite di Spirito Santo.

fr. Christian M. Steiner, O.P.
Convento S. Domenico, Cagliari

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