DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

…e se non fosse più Natale?

Il grande Lucio Dalla cantava in una delle sue più belle canzoni: “Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno”! Voleva augurarsi, evidentemente, qualcosa di più per l’anno venturo, forse perché stanco della solita routine annuale. Un Natale non era sufficiente per rendere il nuovo anno più felice e speranzoso; erano necessari bensì ben tre “Natali”!

Al contrario: se ipotizzassimo che non fosse più Natale? O peggio ancora se l’evento del Natale non ci fosse mai stato? Se quel Bimbo 2000 anni fa non fosse nato? Non ci sarebbero più le luci ad addobbare le nostre case, i negozi e le vie delle città. Non ci sarebbero più alberi di Natale, belli o brutti che siano – tanti giornalisti avrebbero meno lavoro non dovendo più scrivere sulle avventure di “Spelacchio” e i suoi successori – non ci sarebbe più il presepe, e soprattutto i presepi viventi, non avremmo più tanti regali da scambiare, panettoni e dolci tipici da mangiare; non ci sarebbero più tutti i nostri amici o parenti che portano il nome di Natale, o meglio ci sarebbero con altri nomi (ma non sarebbe lo stesso), non ci sarebbe più quella tanto attesa pausa natalizia – tanto desiderata da studenti, lavoratori, ecc. – non ci si sarebbero gli auguri da scambiare, e tanto altro ancora… insomma il nostro dicembre senza il Natale non sarebbe più dicembre; forse senza Natale non ci accorgeremmo nemmeno della fine di un anno e dell’inizio di uno nuovo. Chissà?

Tanti se, ma naturalmente, rimangono se. In realtà noi abbiamo il nostro bel Natale e ogni anno ce lo godiamo come se fosse sempre il primo Natale della nostra vita. Il buon Dio ci ha donato il Suo Primo Natale nella storia dell’umanità, e finché non vi saranno “cieli nuovi e terra nuova” (Ap 21, 1) la Chiesa continuerà ogni anno a ricordare il Natale del Signore, con canti tradizionali, novene e tutto quanto la nostra tradizione ecclesiale e anche la società occidentale ci hanno tramandato. Sì, certo, anche la società. Proprio perché ormai il Natale è entrato nelle culture, nelle nostre case, nelle scuole – lì dove ancora lo lasciano celebrare per la gioia dei bambini – nei posti di lavoro. Insomma, scandisce la nostra vita.

Volenti o nolenti, credenti o non credenti il Natale coinvolge tutti, grandi e piccoli, e potremmo dire, anche le bestie! Ma a questo punto, è necessario che ci poniamo un'altra domanda! Forse, cari lettori, cari amici, già la immaginate; la solita “tiritera” che da buon cristiano bisogna chiedersi: ma questo Natale oltre a tutti questi apparati esterni, seppur quasi-necessari, cosa ci porta in più? Oltre alle ferie, alle scorpacciate in famiglia, ecc., cosa ci dovrebbe ricordare? francesco lombardo   fr. Francesco Santi Lombardo, O.P.  O cosa dovrebbe farci cambiare? Insomma qual è il messaggio del Natale che alla fine tutti sanno, ma nessuno o pochi, mettono in pratica? Ecco, il Natale è alle porte e io non ho scritto queste poche parole, per rispondere a queste domande o per dirvi cosa dovete fare in questo Natale. Probabilmente lo sapete già. Anzi mi chiedo, se in realtà sono io che ho perso il gusto del Natale, per cui mi servono tutti questi discorsi per “risvegliarmi”. L’esperienza mi fa piuttosto dire che l’uomo, noi uomini, facilmente dimentichiamo, ed è comodo se qualcuno, di tanto in tanto ci ricorda le cose.

Ebbene, per ricordarsi il valore e l’importanza di un qualcosa che sempre abbiamo con noi e che magari ormai diventa abitudine, bisogna pensare quella “cosa” come se non ce l’avessimo più. Ci sono cose, ora, non importanti, che anche non avendole, non vivendole, la vita non cambia così tanto. Ma ci sono cose, troppo importati da dimenticare, cose che non possono e non devono diventare abitudine. Ecco il Natale è una di queste. Quel Bimbo, di cui celebriamo la Nascita è Colui per il quale l’universo è stato creato, è Colui che morendo sulla Croce ci ha aperto le porte della vita eterna, è Colui che tornerà a giudicare tutte le nazioni, tutti i popoli, tutti gli uomini alla fine della storia e darà a ciascuno il premio o la pena eterna. Egli è l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine(cfr. Ap 22, 13) di tutta la storia dell’universo.

Auguro a tutti voi allora, un buon Natale, un vero e sereno Natale, con la speranza e il desiderio che Gesù Bambino trovi nel cuore di tanti una culla, per far nascere nuovi discepoli, nuovi amici e portare così la sua Pace. 

E che sia sempre Natale!

fr. Francesco Santi Lombardo, O.P.
Convento S. Maria sopra Minerva, Roma

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