DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

La pietra di Lazzaro: Vincere la morte nella luce del Risorto

Nel nostro cammino quaresimale siamo giunti alla V settimana e la Liturgia ci pone davanti all’episodio di Lazzaro. Domenica scorsa avevamo incontrato il Cieco un’altro dei segni che Giovanni ci propone per prepararci alla Resurrezione del Signore. Quelli che Giovanni propone sono chiamati Segni e non Miracoli. Segni appunto, ovvero prefigurazioni della glorificazione di Gesù, indicatori che ci costringono a guardare il cammino di Gesù nella sua Verità eterna.

Quello presentato questa Domenica è il Gran Segno, quello che riguarda la morte e che riguarda quindi tutti noi. L’episodio lo conosciamo bene ma proviamo a farci guidare ancora una volta dal Segno giovanneo. La morte, come esseri umani è la nostra costante compagna e accompagna i nostri passi. Persone che abbiamo conosciuto, che abbiamo amato, genitori, parenti, amici hanno attraversato quella porta ed anche lei, la morte quindi assieme a loro ha lambito le tracce lasciate dai nostri passi. Non è una compagna gradita.

Ci porta spesso dolore, a volte lancinante, a volte sordo, a volte straziante. Qualcuno ha chiamato la morte la compagna perenne della condizione umana. I filosofi hanno perfino ragionato che è la morte stessa a dare senso alla vita umana, come vita finita, mortale e quindi nella sua finitezza dotata di senso. In ogni caso continuiamo a non amarla, a tenerla il più possibile lontana da noi, dal mondo della vita. Anche i parenti ed amici di Lazzaro, pur avendolo immensamente amato ora lo tengono lontano, nel sepolcro, dietro la porta di pietra. E pur richiedendo l’intervento di Gesù sono accompagnato dalla disperazione. Marta la sorella del defunto lo avverte “ Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni”. Manda cattivo odore. L’odore della morte è l’odore della putrefazione. Manda cattivo odore la morte! Manda cattivo odore perché la morte non è solo putrefazione.

La morte è dolore assoluto senza conforto, disperazione. Perchè mai vorremmo tenerci vicino questo cattivo odore, questo dolore, questa disperazione. Separiamola da noi, lasciamo la morte ed i morti dietro la grande porta di pietra! Quante volte ci siamo sentiti distrutti, affranti, disperati. Ma Gesù allora come oggi in questo tempo di Quaresima è venuto a mostrarci il suo Segno più grande. Attraverso i Segni ed attraverso Gesù abbiamo la straordinaria possibilità di vedere il volto del Padre ed è un volto di Verità e di Vita Eterna.

Di sconfitta della morte, eterna compagna di uomini e donne finalmente liberi di camminare nella Luce del Risorto. Ma abbiamo detto Giovanni, attraverso il racconto di Lazzaro presenta un Segno, un indicatore che ha la funzione di farci vedere la Verità. Ma questa non si impone da sola, come autoevidente. È un segno appunto. Gesù nel racconto giovanneo chiede di rimuovere la pietra e dice “Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la Gloria di Dio?”. Lazzaro è fuori con i suoi cari ma la pietra, almeno per noi è sempre davanti al Sepolcro.

Sta sempre di fronte a noi, nella nostra vita di tutti i giorni. Ogni volta è un gesto, quello di rimuovere la pietra dal sepolcro e che nella nostra vita di cristiani dobbiamo avere il coraggio, la forza ma anche la gioia e l’entusiasmo di compiere. Allora se veramente siamo seguaci del Risorto rimuoviamola ancora una volta!

Massimiliano Zonza
Direttore Scuola San Domenico, Carboni

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