DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

La passione del Signore e il suo amore per l’umanità

“…perché non perda nessuno di quelli che mi ha dato” (Gv 6,39)
Non ho mai visto in vita mia dei condannati a morte, ma posso immaginarli così tanto angosciati da perdere il contatto con la realtà già prima dell’esecuzione; oppure possono diventare talmente incontenibili da gridare disperatamente il terrore della morte e il bisogno di vita.

Niente di tutto questo in Gesù, che in ogni momento della sua gloriosa Passione, che da oggi, come ogni anno, ripercorriamo, non maledice la propria sorte né cerca un modo per scampare alla morte, a qualsiasi prezzo! Io credo che cerchi, al contrario, una relazione con coloro che ancora non comprendono il senso di quel sacrificio; in primis, forse, con i suoi stessi discepoli.

Quella comunione, quella relazione coi Suoi, infatti, inizia nel momento della sua ultima Pasqua, perché stabilisce la nuova Alleanza; cerca la comunione con tenacia incrollabile, pur sapendo che nello stesso istante dell’offerta, l’uomo lo tradisce: in quella Pasqua, con i Dodici, Gesù è, nello stesso momento, tra quei Dodici, anche con Giuda e Pietro; anche a loro, come agli altri, annuncia il loro tradimento, eppure li lascia fare, continua ad amarli fino alla fine, rimanendo saldo al suo posto, stando cioè «in mezzo a voi come colui che serve». E così, nonostante il turbamento, insegna ancora che la carità ‘serve’, facendo a volte finta di non vedere, superando la tentazione di pensare che il sacrificio sia reso vano dall’ingratitudine e dall’indifferenza. 

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