DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

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31 Ottobre - 2 Novembre 2014

ritiroDal 31 ottobre al 2 novembre si è svolto il terzo ritiro di un gruppo di giovani in cerca del proprio posto nel mondo. La location prescelta è il monastero di S. Maria della Neve (Pratovecchio, AR), la compagnia è quella dei Domenicani Anonimi, che prendono questo nome non dall’assenza di un’identità, ma dalla dipendenza che Cristo riesce a dare a chi ne fa uso con una certa assiduità.

Oltre alla dipendenza per Dio, condividono anche una missione: intraprendere il viaggio che porta alla Mèta della vita.

È stato proprio questo il tema dei tre giorni di spiritualità proposti dalle monache di Pratovecchio: una volta trovata la Via maestra, bisogna mettersi in cammino. Come suggerito dalla riflessione di sr. Giovanna OP, durante il secondo giorno, il cammino non è un mero muoversi, bensì un dirigersi, uno spostarsi puntando a un obiettivo ben preciso. L’invito è farsi come Abramo (Gn 12, 1-4), che a settantacinque anni riceve un invito, una chiamata da Dio a uscire da se stesso per rientrare in una nuova terra, un nuovo sé, promessa dal Signore in persona. L’arameo errante non chiede assicurazioni, non chiede spiegazioni, ha raggiunto la maturità spirituale tale da mettersi in viaggio avendo come unico riferimento la Parola di Dio. La seconda meditazione, affidata a fr. Simone Bellomo OP, ruota attorno ad altri camminatori:  i discepoli di Emmaus (Lc 24, 13-35). Questo passo del vangelo di Luca è forse uno dei più conosciuti, ma a ogni lettura suscita riflessioni sempre nuove. Chi sono i discepoli di Emmaus? Uomini che avevano creduto in Gesù e avevano sperato nella Sua promessa, ma una volta incontrata la croce, essa aveva distrutto ogni convinzione. Il Cristo in cui avevano creduto è un Cristo morto e per questo fuggono da Gerusalemme. Ma Cristo Risorto li scrolla dal loro torpore («Stolti e lenti di cuore») e silenziosamente li affianca nel loro cammino, spiegandogli il senso di ciò che avevano detto i profeti. Così, nella nostra vita, la Provvidenza cammina accanto a noi, facendo ardere i nostri cuori, ma quanto ne siamo consapevoli?

San Domenico è l’esempio perfetto del cristiano in cammino,

attento a setacciare i sentieri della fede

per distinguere i percorsi veri da quelli falsi

Quante volte la nostra fede si ferma al Cristo morto sulla croce e non giunge al Cristo risorto? Il resto della giornata del 1 novembre trascorre in preghiera e meditazione personale, alternata al confronto con gli ufficiali di rotta del nostro viaggio quotidiano, i frati e le suore che prima di noi si sono messi in cammino. Nel tardo pomeriggio, infine, la condivisione con gli altri Domenicani Anonimi rende il percorso più stimolante, perché dando e ricevendo ciò che abbiamo accolto nelle ore precedenti siamo in grado «di andare e di fare andare», secondo l’invito di Papa Francesco. Proseguendo una tradizione inaugurata nel precedente ritiro, la serata del sabato sera viene dedicata all’adorazione eucaristica. Dopo un’intensa giornata di cammino spirituale, l’anima si riposa adagiando gli occhi sulla nostra «Via, Verità e Vita» e innalza la sua lode con canti e preghiere. L’ultima catechesi del ritiro, tenuta da fr. Antonio Cocolicchio OP la domenica mattina, ha come protagonista un camminatore particolare. Fondatore di un ordine radicato nella Verità e tenuto in vita dalla predicazione itinerante, san Domenico è l’esempio perfetto del cristiano in cammino, attento a setacciare i sentieri della fede per distinguere i percorsi veri da quelli falsi, coraggioso nell’affrontare la croce e costante nel riconfermare ogni giorno la propria vocazione. I Domenicani Anonimi si sono separati promettendosi di mantenersi costanti nel loro viaggio, impegnandosi a ritrovarsi il più presto possibile e attendendo con ansia i prossimi passi di questo meraviglioso cammino verso Dio che è la vita.

Silvia Mangano,
Amici della Verità

Ed iniziò a mandarli a due a due per portare
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