DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Minaccia per la libertà

briciole frate

La minaccia peggiore per la libertà non consiste nel lasciarcela strappare - perché chi se l'è lasciata strappare, può sempre riconquistarla - ma nel disimparare ad amarla e nel non capirla più.

 

Georges Bernanos

Cosa c’è nel cuore dell’uomo? C’è il sentimento che è la voce dell’anima, l’espressione dell’umanità dell’uomo. Cos’è questo sentimento? È prima di tutto libertà: l’uomo è “libertà di esserci”. L’uomo è libertà di essere se stesso, di essere quello che è. La natura umana poggia le sue radici nel sentimento di libertà. In secondo luogo è gioia: “gioia di esserci”, gioia di essere se stesso, di essere liberi di essere quello che siamo; è gioia di rivelarsi, di manifestarsi nella pienezza della propria umanità. In terzo luogo è amore: non siamo isole. Da soli siamo incompleti. Siamo interdipendenti in inter-relazione con ogni forma di vita. L’essenza dell’uomo è quindi relazione: abbiamo visto che non possiamo conoscere la nostra anima, ma per rendere la mia anima visibile ad un altro sì che possa da lui essere riconosciuta e similmente per riconoscere ed amare l’anima di chi ci sta di fronte. Ma l’amore – se è autentico – deve potersi conciliare col sentimento di libertà: l’uomo infatti è libertà di esserci, insieme alla libertà di esserci degli altri. L’amore autentico è un amore che riconosce la libertà dell’altro. Quindi l’essenza dell’uomo non può che essere una sintesi di amore e libertà. Il cuore dell’uomo è libertà di amare. Ciò vuol dire si tratta di un amore che non è imposto, che non è un obbligo morale, non è dovere di amare, ma è un amore che nasce dalla libertà: io non amo perché devo amare, ma amo perché in me c’è amore per te. Il cuore dell’uomo è amore diretto verso la libertà dell’altro. Cioè è un amore che non invade, che non soffoca, che non lega, che non toglie libertà, ma al contrario un amore che libera. Il cuore dell’uomo allora è libertà di amare e amore dell’altro nella sua libertà di essere se stesso. L’uomo dunque – nella sua essenza profonda – è sentimento: ed è sentimento libero che cerca conferma, relazione e condivisione. L’uomo allora è sentimento libero condiviso. L’anima allora non sta nell’Io, ma nel “Noi”: l’anima sta nel punto di relazione e di commozione dell’incontro tra due (o più) anime. L’anima è il filo che attraversa e collega due o più anime, le quali si vedono, si riconoscono, si amano e gioiscono insieme. L’anima è incontro di due o più anime che si sciolgono nella vita entrando in relazione. Sta nel riconoscimento delle identità e nella reciprocità dell’amore.

 

(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)

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