DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Figlio mio, il Padre nostro detto da Dio

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Hai pensato come Dio direbbe il "Padre nostro"? o meglio il "Figlio mio".

Figlio mio, che stai nella terra e ti senti preoccupato, confuso, disorientato, solo, triste e angosciato. Io conosco perfettamente il tuo nome e lo pronuncio benedicendolo, perché ti amo, e ti accetto così come sei. Insieme costruiremo il mio Regno, del quale tu sei mio erede e in esso non sarai solo perché Io sono in te, come tu sei in me. Desidero che tu faccia sempre la mia volontà, perché la mia volontà è che tu sia umanamente felice. Avrai il pane quotidiano. Non ti preoccupare. Però ricorda, non è solo tuo, ti chiedo di dividerlo sempre con il tuo prossimo, ecco perché lo do a te, perché so che sai che è per te e per tutti i tutti i tuoi fratelli. Perdono sempre le tue offese, anzi ti assolvo prima che le commetta, so che le commetterai, però so anche che a volte è l'unico modo che hai per imparare, crescere e avvicinarti a me, alla tua vocazione. Ti chiedo solo, che in egual modo, perdoni te stesso e perdoni coloro che ti feriscono. So che avrai tentazioni e sono certo che le supererai. Stringimi la mano, aggrappati sempre a me, ed io ti darò il discernimento e la forza perché ti liberi dal male. Non dimenticare mai che ti amo da prima che tu nascessi, e che ti amerò oltre la fine dei tuoi giorni, perché sono in te, come tu sei in me. Che la mia benedizione scenda e rimanga su di te sempre e che la mia pace e l'amore eterno ti accompagnino sempre. Solo da me potrai ottenerli e solo io posso darteli perché Io sono l'Amore e la Pace.

 

“Figlio di..” non significa tanto “nato da...”, ma assomigliante (al padre) nel comportamento. Per questo alla prima predica di Gesù, nella sinagoga di Nazareth, i presenti, sconcertati, si chiedono “Non è il figlio di Giuseppe?” (Lc 4,22). Ef 5:1 Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, Fili 2:15 perché siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo,  1G 3:10 Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia non è da Dio, // non lo è chi non ama il suo fratello.  1G 5:2 Da questo conosciamo di amare i figli di Dio: se amiamo Dio e ne osserviamo i comandamenti.

 

(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)

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