DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

O Dio, mandaci dei matti!

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O Dio, mandaci dei matti, di quelli che siano capaci di esporsi, di quelli che siano capaci di scordarsi di loro stessi, di quelli che sappiano amare con opere e non con parole, di quelli che siano totalmente a disposizione del prossimo.

A noi mancano matti, o Signore, mancano temerari, appassionati, persone capaci di saltare nel vuoto insicuro, sconosciuto e ogni giorno più profondo della povertà; di quelli che sono capaci di guidare la gente senza il desiderio di utilizzarla come sgabello per salire loro; di quelli che non utilizzano il prossimo per i loro fini. Ci mancano questi matti, o mio Dio! Matti nel presente, innamorati di una vita semplice, liberatori del povero, amanti della pace, liberi da compromessi, decisi a non tradire mai, disprezzando le proprie comodità o la propria vita, totalmente decisi per l'abnegazione, capaci di accettare tutti i tipi di incarichi, di andare in qualsiasi luogo per ubbidienza, e nel medesimo tempo liberi, obbedienti, spontanei e tenaci, allegri, dolci e forti. Dacci questo tipo di matti, o mio Signore.

Louis-Joseph Lebret

Dai vangeli risulta che i familiari di Gesù non hanno nessuna considerazione del loro parente ("neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui" Gv 7,5). Per essi è solo un matto da togliere dalla circolazione: "I suoi, uscirono per andare a catturarlo poiché dicevano è fuori di testa" (Mc 3,21). Gesù nell'insegnamento e nella pratica ha distrutto il concetto stesso di religione proponendo - e dimostrando di essere - il Dio con noi (Mt 1,23), un Dio a servizio degli uomini, un Dio liberatore.. L'immagine di Dio con Gesù cambia radicalmente: non più l'uomo al servizio di Dio ma Dio al servizio degli uomini, come insegna Paolo nel discorso di Atene: "[Dio]non si lascia servire dall'uomo come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa" (At 17,24-25). Solo dei pazzi possono seguire Gesù ritenuto matto.

 

(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)

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