DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Maria, vergine del mattino, del meriggio, della sera, della notte

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Maria, Vergine del mattino, nel tuo sguardo apro la mia giornata densa di imprevisti, piena di provvidenze.

Donami il coraggio di passi fermi e decisi sulla strada che è Gesù, senza soste, senza sospiri, con te accanto. Colma i miei occhi di stupore per tutto ciò che mi accadrà di bene o di male, di gioia o di sofferenza, per cogliere in tutto i doni e i passi di Dio; mai lamento o ribellione sporchino le mie labbra, mai il peccato mi venga a turbare. Maria, vergine del meriggio donami acqua viva sotto il sole che batte, donami soste di riposo e non di sconforto, pronto a riprendere il cammino verso il domani. Sia il mio andare un audace cammino verso l'infinito. Liberami dalla tentazione di lasciare Dio alla porta delle mie scelte. Rendimi coraggioso testimone di Resurrezione in un mondo immerso di tenebre. Sia ogni mio incontro, un incontro di cuore, dove ogni persona è specchio del volto del tuo Figlio e ogni uomo in cui mi imbatto, mio fratello. Sia io, samaritano di speranza con chi è nel bisogno. Maria, Vergine della sera, madre dell'ora dei rientri, non tramonti il sole senza che io possa essere in pace sulle ire delle umane debolezze con la grazia del perdono. Fammi dono di comunione di famiglia, di dolci e teneri incontri di affetti. Fammi gustare lo stare in famiglia e, se per caso ne fossi orfano, con te e con tuo Figlio voglio fare famiglia per vincere la mia solitudine. Maria, Vergine della notte, illumina la notte della sofferenza, del dolore e della solitudine. Nel buio del mio calvario rimani accanto alla mia croce. Nella dolcezza e nella forza della tua maternità, illumina, per me, l'ora delle tenebre. In pace io mi corico e mi addormento perché tu, sicuro, mi fai riposare. Passa la notte in trepida veglia accanto a me, tuo figlio, donami di attendere sereno, in pace e senza peccato, l'aurora del giorno senza tramonto, perché viva ora il già e il non ancora.

Tonino Bello

Maria viene presentata dagli evangelisti come il segno tangibile di quel che Dio può realizzare con ogni creatura che non metta ostacoli alla potenza del suo amore e si lasci colmare dal suo Spirito. Maria è il sigillo dell'ottimismo di Dio sull'umanità, il segno di quanto stimi l'uomo, di come abbia bisogno di ogni persona per portare a compimento la sua creazione ed essere Padre per tutti gli uomini (2 Cor 6,18). L’abisso che separava gli uomini da Dio è stato colmato con Maria: la creatura può essere intimamente unita al suo Creatore. Questa piena comunione, possibile a tutti gli uomini (Ef 1,4), è frutto di un processo di crescita nella fede che è stato vissuto anche da Maria.

 

(rubrica a cura di fr. Vincenzo Caprara, O.P.)

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