DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Gesù si fida di noi

Attraversati i tempi forti di Quaresima e Pasqua, siamo da poco rientrati nel Tempo Ordinario.

È il momento di mettere a frutto gli speciali doni di Grazia ricevuti nei mesi precedenti, e di dare alle nostre vite e alle nostre persone una forma sempre più “cristiana”, nel senso proprio di essere sempre più simili a Cristo, il nostro Maestro e Salvatore, che ci ha riaperto le porte del Paradiso.

Le Scritture e le Feste solenni (Santissima Trinità, Corpus Domini) di queste ultime nuove settimane ci vengono in aiuto per portare avanti la nuova fase del cammino illuminando il nostro modello di riferimento.

Questa Domenica l'Evangelista, si concentra su alcuni aspetti significativi ed importanti della personalità di Gesù.

Nelle righe iniziali scrive appunto: “In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione...”

La nostra attenzione giustamente si sofferma sopratutto su quel “ne senti compassione”. Ci colpisce che Gesù si sintonizzi così profondamente con la vita sofferente. Pur essendo il Re dei Re, l'Onnipotente, si piega sul dolore umano, e lo fa Suo. Compartecipa. Mette il suo cuore vicino a noi.

Quel commuoversi che ci attrae, è però preceduto da un'altra azione “necessaria”: “vedendo le folle”. La compartecipazione scaturisce dal fatto che Lui ci guarda con interesse e attenzione.

L'uomo non gli è indifferente. Tutt'altro.

Gesù ci guarda. Non per controllare e giudicare, ma per liberare, per Amore. Passa dunque attraverso lo sguardo la sua capacità di farsi vicini.

Passa attraverso gli occhi un'altra azione importante: comprendere il perchè di quella sofferenza. Gesù li vede, si commuove e capisce perchè stanno male: “erano come pecore senza pastore”. Il problema di quegli uomini ( e dell'uomo in generale) è quello di sentirsi soli e abbandonati, senza cure. E Lui è venuto per questo: per essere il Dio con noi e prendersi cura di noi.

Ma Gesù non si chiude nella sua Onnipotenza. Potrebbe fare tutto Lui, e invece no: chiede a discepoli e apostoli di collaborare.

C'è qui un altro aspetto importante dello “stile” di Gesù: vuole la nostra partecipazione nell'opera di cura e redenzione. Si fida di noi.

Dietro quei discepoli, dietro i nomi “precisi” di quegli apostoli possiamo leggere il nostro nome.

È anche interessante notare quali disposiziion da Gesù ai suoi discepoli: “Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. ”

L'azione prioritaria è l'annuncio della Buona Novella, l'annuncio del Regno dei Cieli vicino.

La cura dello spirito, della Speranza, e della Fede è prioritaria. Tuttavia segue un elenco di azioni molto precise e concrete che hanno a che fare con il corpo dell'uomo.

L'amore e la cura non possono prescindere dall'azione concreta. L'amore e la cura del Creatore sono per spirito e corpo. Entrambi sono importanti per Lui, perchè entrambi sono opera Sua, perchè così ha voluto la sua Creatura più amata.

 

Stefano Galletta, Laico domenicano

Ed iniziò a mandarli a due a due per portare
e predicare al mondo la Parola di Dio
Scopri di più ...

Frati, Monache e Laici Domenicani...
parliamo con Dio e di Dio nel XXI secolo
Scopri di più ...

E se Dio ti avesse scelto? E se ti stesse chiamando ad essere un frate domenicano?
Scopri di più ...