DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

La salvezza...La salvezza cristiana nel nostro tempo

Il 22 Febbraio, Festa della Cattedra di San Pietro, è stata pubblicata, con l'approvazione di Papa Francesco, dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, una breve Lettera intitolata Placuit Deo, indirizzata a tutti i Vescovi della Chiesa Cattolica circa alcuni aspetti della salvezza Cristiana. Il titolo, "Piacque a Dio" viene preso dalla Lettera di San Paolo agli Efesini dove dice, appunto, che "piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso a far conoscere a noi il mistero della sua volontà, mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nello Spirito Santo hanno accesso al Padre e sono resi partecipi della divina natura".

Papa Francesco, molto opportunamente, ha ordinato la pubblicazione di questa Lettera per contrastare due antiche eresie che esistono ancora oggi e che, effettivamente, costituiscono una seria minaccia per la retta comprensione della fede e della vita Cristiana. Queste eresie o tendenze sono il Pelagianesimo e lo Gnosticismo.

Il Pelagianesimo fu iniziato da un monaco Inglese, Pelagio, il quale minimizzava le gravi conseguenze del peccato di Adamo per la famiglia umana e sosteneva che è possibile ottenere la salvezza usando le nostre sole facoltà umane, dal momento che basta la libertà di scelta per praticare la virtù ed evitare il peccato. 

Secondo Pelagio non c'è spazio per il peccato originale. Gli uomini non hanno bisogno di nessun aiuto speciale per riparare ciò che Adamo avrebbe perduto. Quello che noi chiamiamo “doni preternaturali” dell'immortalità e dell'integrità corporale non furono mai posseduti da Adamo. Egli ci ha lasciato solo il cattivo esempio. Il fatto che siamo inclini al peccato non è ereditato da Adamo e Eva; è frutto dei nostri misfatti personali.

Il battesimo, perciò, non può avere una funzione veramente remissiva e una persona può essere salvata senza di esso. Al massimo ci rende membri della Chiesa, ci unisce a Cristo, ma non è assolutamente necessario per la salvezza. Per lo stesso motivo, la grazia santificante non è la base della vita soprannaturale, ma soltanto un rimedio per i peccati personali o una specie di ornamento spirituale dei Cristiani e segno della loro adozione divina. alfred whitefr. Alfred White, O.P.Le grazie attuali sono soltanto esterne, nelle forme della predicazione, i miracoli, la rivelazione e l'esempio di Gesù Cristo. L'unica vera "grazia" che abbiamo è il libero arbitrio. L'influsso della redenzione operata da Cristo morto e risorto non penetra nelle profondità dell'anima umana per trasformarla ed elevarla.

Il secondo grave errore antico ancora presente oggi è lo Gnosticismo. Anche questa dottrina contraddice i principi basilari del Cristianesimo per tre motivi. Primo, perché gli gnostici affermano di possedere una conoscenza speciale, superiore e nascosta agli altri del mistero di Dio non derivata dalla rivelazione biblica, ma da un livello mistico più alto di esistenza. Secondo, lo gnosticismo pone un dualismo fra spirito e materia. Afferma che la creazione visibile è cattiva e lo spirito interiore è buono e, perciò, qualsiasi attività umana corporale, perfino il peccato, non ha alcun significato perché la vera vita esiste solo nella sfera spirituale dell'uomo. Infine, lo gnosticismo dice che la salvezza è acquistata da pochi eletti per mezzo di una conoscenza divina privata, che libera dalle illusioni delle tenebre della materia e non per mezzo della redenzione operata da Gesù Cristo nella sua vera umanità e offerta a tutti.

Concludo queste brevi osservazioni con le parole stesse di questa lodevole Lettera della Sacra Congregazione che si trovano al paragrafo quarto: "Davanti a queste tendenze la pesente Lettera vuole ribadire che la salvezza consiste nella nostra unione con Cristo, il quale, con la sua Incarnazione, vita, morte e risurrezione, ha generato un nuovo ordine di relazioni con il Padre e tra gli uomini, e ci ha introdotti in quest'ordine grazie al dono del suo Spirito, affinché possiamo unirci al Padre come figli nel Figlio, e diventare un solo corpo nel "primogenito tra molti fratelli".

fr. Alfred White, O.P.
Convento di S. Domenico, Siena

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