DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Domenico, uomo di misericordia e di preghiera

Mentre Domenico era studente a Palencia, ci fu una grande carestia che si diffuse in quasi tutta la Spagna. Scosso dalla miseria dei poveri e bruciando di compassione, decide con un solo atto di obbedire ai consigli del Signore e alleviare la sofferenza dei poveri che morivano. Quei libri, che tanto gli sono indispensabili, li vende insieme con ogni suo avere. Dice: “Non posso studiare su delle pelli morte mentre gli uomini muoiono di fame”.

Organizza allora un fondo di carità, vende tutti i suoi beni e dà tutto ai poveri. La vendita dei libri più cari e preziosi - che contengono la Parola di Dio - per aiutare i propri fratelli bisognosi, dimostra che per Domenico il Vangelo non è affatto lettera morta, né un bene da possedere gelosamente per sé, ma è Parola di Vita. Con questo gesto Domenico inaugura un modo radicale di vivere il Vangelo che caratterizzerà sin dalle origini il suo Ordine. Nella vendita dei suoi libri egli esprime la sua prima esperienza di conversione.

Il Beato Giordano poi ci parla della sua preghiera. I frati tante volte lo hanno visto e sentito pregare. Ne danno essi stessi testimonianza. Hanno notato nella sua preghiera delle caratteristiche costanti a tal punto che sono propensi a pensare che egli abbia sempre pregato in quel modo, specialmente a partire da quel momento che noi abbiamo chiamato “conversione”. Dio gli aveva accordato una grazia tutta speciale: di pregare per i peccatori, i poveri e gli afflitti. Di tutti costoro porta nel santuario del suo cuore la tristezza e le afflizioni. Lacrime abbondanti scorrono sul suo volto e sono segno evidente dell’ardore che brucia in lui. Questa grazia speciale è la compassione.

domenico-miracolo-resurrezione1   San Domenico che
   risuscita Napoleone Orsini
A seconda dei momenti i frati la chiameranno misericordia, zelo per la salvezza delle anime. Queste parole traducono la solidarietà appassionata di Domenico per tutti gli uomini, soprattutto per coloro che sono nell’angoscia. Ma è pur la stessa compassione che lo spinge ad essere allegro e a cantar con coloro che sono nella gioia: mai però dimentica che gli uomini nel dolore sono i più soli. Prega per il genere umano e versa lacrime, lo abbraccia con il suo amore tutto spirituale; e, subito dopo, lo stesso Spirito fa nascere in lui una gioia sì grande e una carità sì ardente che - se gli fosse possibile – vorrebbe far entrare nel suo cuore tutti gli uomini, senza alcuna differenza tra buoni e cattivi. Una domanda frequente caratterizza la preghiera di Domenico: chiede a Dio di dargli una carità vera ed efficace per coltivare e procurare la salvezza di tutti gli uomini.

Pensa, in effetti, che sarà membro di Cristo solo quando potrà - con tutte le sue forze – guadagnare anime, proprio come il Signore Gesù che ha dato tutto se stesso per la nostra salvezza, lui il Salvatore di tutti. Verrà il momento in cui Domenico - durante le sue lunghe veglie di preghiera notturne - griderà: “Che ne sarà, Gesù, dei peccatori?”; nominerà uno per uno - come in una lunga litania e spargendo lacrime - gli infedeli, gli ebrei, i mori, gli eretici.

Ed iniziò a mandarli a due a due per portare
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