DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

La correzione fraterna

La carità divina porta Dio all'uomo allo scopo di stabilirlo nella Sua amicizia. Come ogni amicizia è un amore di benevolenza, cioè, un'amore senza egoismo. La vera carità ama Dio per Se Stesso. Essa non cerca alcun vantaggio o guadagno privato, ma resta in Dio in quanto Egli è il Sommo Bene. Ancora, come ogni amicizia, la carità è basata su una comunanza di interessi o di vita. Mediante la carità Dio dona all'uomo una partecipazione nella Vita Divina e, perciò, una partecipazione nella Felicità Divina.La felicità di Dio sta nel Suo amore per la Sua propria bontà e perfezione infinità.

La carità è la nostra condivisione della felicità di Dio. Come Dio è felice nell'amore di Sé, così l'uomo è felice quando partecipa in quell'amore mediante la carità. Dal momento che la carità è una partecipazione nell'amore divino,essa spinge l'uomo ad amare tutto ciò che Dio ama. Ma Dio ama tutto quello che è buono e, quindi, l'uomo per mezzo della carità farà altrettanto. Amerà se stesso perché Dio lo ama. Amerà i suoi simili perché Dio li ha creati per Sé, e amerà persino il mondo intero dal momento che anch'esso dà gloria a Dio. Gli animali, le piante, le rocce, i fiumi, le montagne.

L'uomo li amerà tutti perché Dio li ha creati per amore. La carità abbraccia perfino i peccatori, non in quanto tali, ma perché sono capaci di ritornare a Dio e amarLo. Siccome Dio ama tutte le cose nella misura in cui sono amabili, la carità, o l'amicizia con Dio allora,amerà tutte le cose secondo la stessa misura. La carità è una virtù, cioè un potere per agire. Essere caritatevole vuol dire amare. Dal momento che l'amore è la forza motrice di tutte le azioni umane e la sorgente di ogni sforzo umano, esso avrà un ruolo predominante nel raggiungimento della felicità. La carità produce degli effetti interiori nelle singole persone e effetti esteriori nella società secondo l'ordine voluto da Dio. Gli effetti interiori nei singoli sono la gioia, la pace e la misericordia. E, gli effetti esteriori sono la beneficenza, l'elemosina, e la correzione fraterna, il nostro tema principale. 

alfred white    fr. Alfred White, O.P.Quando qualcuno pecca, il suo peccato danneggia direttamente se stesso e indirettamente la società. Imporre una correzione o una pena per il danno fatto alla società è un'atto di giustizia, ma correggere un peccatore affinché cambi la sua condotta e ritorni nell'amicizia con Dio è la correzione fraterna, o un'atto di carità, praticamente la stessa cosa. La correzione fraterna che scaturisce dalla carità non deve essere confuso con l'invadenza irritante del "ficcanaso professionista". Questo vuole auto-costituirsi il poliziotto morale del mondo. Desidera la punizione del peccatore invece della sua conversione o emendamento. La correzione, al contrario, è un'atto di vero amore. Questo vuol dire che sarà usato sempre con prudenza solo quando, dove e come deve essere fatto. Sarà usato con discrezione solo quando è necessario condurre un peccatore al pentimento. Se una parola di ammonimento in privato è sufficiente, benissimo.

Una denuncia pubblica del peccatore sarebbe permesso solo quando i suoi misfatti portano dei veri danni alla comunità e altri mezzi per fermarlo si sono rivelati inutili. E in ciascun caso la correzione deve essere esercitata con amore, secondo il precetto divino. Questo significa che possiamo correggere i nostri superiori solo con rispetto e riverenza, e i nostri uguali e inferiori con gentilezza e misericordia. Sopratutto, la correzione è permissa solo quando i fatti sono chiari e certi. Se consideriamo gli effetti della carità, è facile accorgersi come essa potrebbe trasformare il mondo.

La carità è una partecipazione nell'amore divino e unisce gli uomini immediatamente a Dio. La carità genera la misericordia nei cuori degli uomini, affinché possano mettere il sigillo dell'amore di Dio con le loro buone opere, compreso anche la correzione fraterna. Solo così il mondo potrebbe lentamente, ma sicuramente, diventare quel paradiso che tutti noi abbiamo sognato fin dagli inizi del tempo.

fr. Alfred White, O.P.

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