DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

La promessa più grande

Lectio Divina sulle letture di domenica 29/11

Lectio:

Ecco, verranno giorni - oràcolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda. 
In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. 
In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla, e sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.

Studium: 
Oggi è la prima domenica di Avvento. Inizia un nuovo anno liturgico, cioè un anno che segue, attraverso la liturgia, la storia della salvezza di Dio tramite il suo farsi uomo. Esso inizia con l’attesa della sua venuta (Avvento), continua con la nascita di Gesù (Natale) e la sua vita pubblica; culmina nella Pasqua; ci offre la testimonianza della Chiesa nascente dopo la Pentecoste e ci proietta verso l’attesa dell’ultima venuta di Gesù alla fine dei tempi celebrandolo Re dell’Universo.

 Avvento significa attesa. Tale periodo ci prepara al Natale ma allo stesso tempo ci aiuta, attraverso il ricordo della nascita di Gesù e del suo condividere la nostra umanità, a tenerci orientati verso un’altra venuta di Gesù da lui stesso promessa: quella alla fine dei tempi quando ci sarà la risurrezione dei nostri corpi. Le due venute sono connesse intorno alla bellezza del dono della corporeità: Dio che diventa uomo santifica la nostra umanità nel Natale, ponendo in essa un seme di immortalità che viene dalla sua divinità e a causa di questo verrà alla fine dei tempi a risuscitare i nostri corpi mortali.

Il passo di Geremia proposto oggi parla della realizzazione del desiderio di Dio di ridare eternità all’uomo attraverso la sua incarnazione. Geremia si trovava in prigione perché profetava scomodamente nei confronti dei potenti del tempo. Il cuore politico e sociale del popolo di Israele era deportato a Babilonia. Seppur esistesse ancora formalmente il regno d’Israele, a Gerusalemme abitava solo qualche povera persona e il re dell’epoca, Sedecia, era solo un fantoccio babilonese. Geremia, in questo contesto, ha parole di liberazione e di speranza. Egli non propone corruzioni di palazzo per liberarsi dall’oppressione, ma un ritorno alla fedeltà a Dio, perché sarà Lui a liberare il suo popolo. L’ha promesso e manterrà la sua promessa. In un periodo buio di prigionia e disperazione Geremia ricorda che Dio mantiene le promesse: sarà Lui il vero Re che governerà con giustizia, un germoglio della dinastia di Davide. E’ la profezia della venuta di Gesù, Dio che si fa uomo.

gian matteo serra   fr. Gian Matteo Serra, O.P.Meditatio:
Realizzerò le promesse di bene che ho fatto. E’ consolante quest’affermazione di Dio attraverso il profeta. Dio promette il bene e la fede ci accompagna giorno dopo giorno per cercare di vedere come questo bene si realizza. Il nostro cuore qualche volta un po’ troppo pessimista ci fa focalizzare sul tanto male intorno a noi, sulle tante assenze di Dio nelle trame del male che assecondiamo ogni giorno. La certezza che Dio realizza le sue promesse di bene, e il Natale ne è la prova, è un’occasione che Dio ci dà per imparare ad essere persone che sanno riconoscere il bene che germoglia ogni giorno intorno a noi grazie a tanti uomini e donne che si lasciano abitare da Dio. Grazie anche a noi quando ci lasciamo abitare da Dio. Il cuore dei figli di Dio sa vedere il male, ma ancora di più sa riconoscere e fare il bene. Ecco perché il cristiano è abitato da una gioia intima, da una positività di fondo che è animata dalla certezza che Dio mantiene sempre le sue promesse di bene, di giustizia. Inizia l’Avvento: quanto bene Dio seminerà nella mia attesa del Natale. Quante promesse di bene si stanno realizzando nella mia vita! Come posso riconoscerle? Quanto bene posso costruire!

Oratio:
Vedo tanta tristezza intorno a me: prigioni fatte di paure, di barconi di immigrati, di politiche corrotte, di chiesa che da scandalo, di gente dimenticata, di me che sono tiepido … E Tu mi dici : realizzerò le promesse di bene che ho fatto. Utilizzerai anche me per questo. Signore, rendimi docile a essere bene che si incarna per il mondo.

Contemplatio:
 
Anche con il mio donarmi per il bene, Dio realizza le sue promesse di giustizia.

fr. Gian Matteo Serra, O.P.

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