DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Gli auguri natalizi del nostro Priore Provinciale

Il Natale con la messa che si celebra nella notte ci trasmette il messaggio, la buona notizia che dovrebbe riempirci di gioia: “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce…” (Is 9,1), ”…è apparsa la grazia di Dio che porta salvezza a tutti gli uomini…” (Tt 2,11) “…vi annuncio una grande gioia… oggi …è nato per voi un salvatore” (Lc 2,10-11).

Il  Vangelo di Luca racconta il fatto, cioè la nascita di Gesù e lo racconta con circostanze di tempo e di luogo: ai tempi dell’imperatore Cesare Augusto in una città della Giudea chiamata Betlemme nacque il Figlio di Dio, Gesù Cristo. L’umiltà e la povertà del Figlio di Dio che entra silenziosamente nella nostra storia fa da contrasto al gesto di autorità e di prestigio politico di Augusto che ordina il censimento di tutta la terra. La prima lettura, presa dal libro di Isaia, riporta una profezia di questo evento, che viene presentato come liberazione da un giogo oppressivo.

 A chi vive una esperienza così triste come la dominazione straniera, viene annunciata una incredibile liberazione e l’inizio di un regno di luce, di pace e di giustizia: “un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio che spezzerà il giogo dell’oppressione e rafforzerà il diritto e la giustizia”. Nonostante la situazione disperata l’attesa di questa nascita riempie di gioia e dà al popolo la forza di resistere in vista della liberazione.

aldo taquini2fr. Aldo Tarquini, O.P.Nella seconda lettura, l’Apostolo Paolo dice quale deve essere l’atteggiamento di coloro che hanno accolto questo annuncio e attendono questo evento come intervento di Dio che salva e libera: “rinnegare l’empietà e i desideri mondani e vivere…con sobrietà, con giustizia e con pietà”.

Perché il Natale non sia una memoria vuota è necessario accogliere questo invito per far parte del popolo che gli appartiene, “pieno di zelo per le opere buone”. Il Figlio di Dio per incontrare l’umanità si è rivestito di povertà e di umiltà ed è diventato simbolo di ogni debolezza, di ogni emarginazione. Ai suoi discepoli ha dato, come regola di una umanità nuova, la  consegna dell’accoglienza e della benevolenza: solo quello che avremo fatto per i più piccoli ci darà titolo di essere accolti nel suo regno.

Allora il contenuto del nostro augurio di Natale è questo: che il ricordo della nascita di Gesù ci renda sempre più accoglienti e solidali gli uni gli altri ma soprattutto ci renda accoglienza per chi è debole e fragile.

Buon Natale.

fr. Aldo Tarquini, O.P.
Priore Provinciale

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