DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Maria e l'Ordine dei Predicatori

In questa domenica celebriamo solennemente l’Ascensione del Signore, ma ricordiamo anche, come ogni 8 maggio, il Patrocinio della Beata Vergine Maria sul nostro Ordine. Quest’ultima circostanza ci offre l’occasione di una breve riflessione sui i rapporti dei Domenicani con la Madonna. Come si sa, il medioevo centrale fu un tempo di grande fervore mariano. 

È l’epoca, per esempio, in cui, demolita la vecchia cattedrale di Parigi dedicata al protomartire santo Stefano, la nuova cattedrale gotica elevata allo stesso posto viene, dal vescovo Maurice de Sully, dedicata a Notre-Dame, cioè alla Madonna, come d’altronde lo sono tante cattedrali e chiese di quell’epoca.

Non v’è da meravigliarsi, quindi, che i primi frati domenicani condividessero questo atteggiamento di viva venerazione nei riguardi di Maria Santissima. Vale la pena, tuttavia, rimarcare come, presso di loro, esso prende una colorazione particolare che dovrebbe anche sopravvivere a giorni nostri. Per esempio, non è soltanto per conformità all’usanza del tempo che molte delle nostre chiese medievali (citiamo, per la nostra Provincia religiosa, la nostra basilica di Santa Maria sopra Minerva e Santa Maria Novella di Firenze) siano sotto la protezione della Vergine; è da notare, infatti, che si tratta di dedicazione alla Vergine Annunziata. Perché? Perché la Vergine ha dato al mondo il Verbo e perché il predicatore dev’essere anche lui quello che dà il Verbo al mondo... Per poterlo fare deve concepirlo, portarlo in sé prima di annunciarlo e questo si realizza con lo studio assiduo e amoroso. Come si sa, questo è compendiato nella celebre formula contemplari et contemplata aliis tradere, ispirata a una espressione di san Tommaso (IIa IIae, q. 188, a. 6, c.) che esprime effettivamente ciò che di più fondamentale comporta la vocazione domenicana. 

daniel ols   fr. Daniel Ols, O.P. Un’altra analogia può anche esser scoperta fra il ruolo di Maria e il frate predicatore. Se è vero, come lo afferma santa Caterina, che san Domenico ha preso « l’ufficio del Verbo unigenito mio Figliuolo » (Dialogo, c. 158 [ed. Cavallini, p. 460]), allora il Domenicano si può considerare, a un titolo particolare, figlio di Maria: lo è come lo è diventato il Verbo, venuto « per annunciare la buona novella del regno di Dio » (Lc 4,43).

E Maria, come madre dei Predicatori, non li abbandona, ma ne prende cura e li protegge. Il beato Umberto da Romans scrive che Maria « fu di grande aiuto per iniziare l’Ordine [...] e si spera che lo conduca a buon fine » (Expositio super constitutiones Fratrum Praedicatorum, c. 1 [ed. Berthier, II, p. 71]); Gerardo de Frachet, oltre a riportare parecchi casi in cui la Madonna ha aiutato e confortato, in un modo o nell’altro, i frati, non esita ad affermare che, fra tutti i benefici che la Madonna ha ottenuto per gli uomini, « il più grande è che ella, con le sue preghiere, ha ottenuto dalla misericordia di Dio, per la salvezza del genere umano, questo magnifico Ordine » (Vitae Fratrum, I, c. 1 [ed. Reichert, p. 6]) e santa Caterina fa eco a Gerardo, quando riporta queste parole, attribuite a Dio stesso: « Egli [sc. san Domenico] fu un lume che Io porsi al mondo per mezzo di Maria, messo nel corpo mistico della santa Chiesa come stirpatore delle eresie. Perchè dissi “col mezzo di Maria”? Perchè Maria gli die’ l’abito, commesso l’officio a Lei dalla mia bontà » (Dialogo, loc. laud.).

« Santa Maria, benedetta e venerabile, Vergine Madre di Dio, celebriamo il tuo patrocinio, intercedi per noi presso il Signore. Alleluia » (Antifona del Benedictus nella liturgia del Patrocinio).

fr. Daniel Ols, O.P.

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