DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Avvolti nella nube: l’esperienza della preghiera intima

Il vangelo della festa della Trasfigurazione esprime grandissimi insegnamenti. Come tutti i più grandi insegnamenti che riceviamo e che ci rimangono in mente, vengono dati da Gesù e dal Padre in un momento molto intenso emotivamente. Nella mia esperienza ciò è avvenuto per tutti i più grandi insegnamenti che ho ricevuto. Anche al liceo le più grandi nozioni di fisica, matematica, letteratura e, ovviamente, vista la mia passione, filosofia, mi sono sempre state date in un momento che aveva in sé una forte emotività. Ricordo il professore di fisica, uno dei tanti che ho avuto, quando, introducendo la fisica come scienza sperimentale, ci spronò ad avere una nostra visione del mondo fisico. Avevo appena sedici anni.

Ma a differenza del mio professore di fisica, l’insegnamento della Trasfigurazione oltre che essere emotivamente bello, ci dona qualcosa in più. Infatti nella teofania si mostra che la Trasfigurazione è il momento della intimità fra il Dio trinitario e gli “invitati “ alla preghiera sul monte, sempre in tre, Pietro, Giacomo e Giovanni.

Dio Padre, riconosce e confessa, ai presenti, una verità grande: che Gesù è il Figlio, è il Dio anche lui che va ascoltato. Nessuno in terra d’Israele avrebbe potuto vivere una notizia tanto fantastica.

gabriele scardocci3 fr. Gabriele Scardocci, O.P.Se proviamo a chiudere gli occhi e immaginiamo inoltre la nebbia che avvolse i presenti, forse anche noi all’inizio potremo provare quella sacra paura di essere al cospetto del Dio della vita. In questa nebbia che esprime il segreto trinitario, c’è quel rapporto che oggi il Signore vuole con noi: un rapporto di intimità che da Pietro, Giacomo e Giovanni si estende fino a noi.

Ogni volta dunque che ci poniamo in preghiera, e in particolare nella preghiera di adorazione, chiediamo a Dio di stringerci nella sua nebbia di intimità, affinche possiamo diventare giorno dopo giorno suoi testimoni più credibili.

fr. Gabriele Giordano M. Scardocci, O.P.
Gesù dolce, Gesù amore 

 

Dal vangelo secondo Luca
9, 28 Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29 E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30 Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. 32 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33 Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. 34 Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura.35 E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo». 36 Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Ed iniziò a mandarli a due a due per portare
e predicare al mondo la Parola di Dio
Scopri di più ...

Frati, Monache e Laici Domenicani...
parliamo con Dio e di Dio nel XXI secolo
Scopri di più ...

E se Dio ti avesse scelto? E se ti stesse chiamando ad essere un frate domenicano?
Scopri di più ...