DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

L’incarnazione di Gesù è una questione di coppia

2Sam 7,4-5.12-14.16   Sal 88   Rm 4,13.16-18.22   Mt 1,16.18-21.24

“Quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù” (Mt 1, 20b-21). L’annunciazione a S. Giuseppe nel corso della storia del cristianesimo ha subìto una certa discriminazione a livello iconografico e a livello di consapevolezza teologica e di pietà popolare.

I Vangeli dell’infanzia non la pensano così. In modo complementare Luca presenta il concepimento e la nascita di Gesù dal punto di vista di Maria e Matteo dal punto di vista di Giuseppe. Le due versioni dell’annunciazione di Gesù, una al femminile e l’altra al maschile, evidenziano che la collaborazione all’incarnazione non era solo ufficio della madre, ma di tutta la coppia. Per poter diventare uomo Dio si affida a Maria e a Giuseppe, come in principio ha affidato la sua immagine e il cosmo intero alla coppia, all’uomo e alla donna.

Dio è fedele all’uomo e alla donna. Quasi in modo esagerato. Dopo essersi giocato il suo paradiso e il suo grandioso ordine nel cosmo per la colpa di una coppia - Adamo ed Eva - ritorna a bussare alla porta di una sposa e di uno sposo. Ora sarà più prudente, visto che la storia gli ha insegna che della coppia non conviene fidarsi troppo?

Niente affatto. Anzi rincara la dose: questa volta alla coppia di Maria e di Giuseppe affida “un po’ di più” di quanto non ha affidato alla prima coppia umana, vale a dire se stesso.

Fr. Christian-M. Steiner
Casa S. Domenico di Cagliari

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