DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

L’insegnamento sul matrimonio del Nuovo Testamento

Sembra che la discussione, anzi la confusione, sulla questione del matrimonio, sulla sua forma e significato, sia un problema proprio dei nostri tempi, che cioè oggi, come mai prima, la dottrina sul matrimonio che si trova nel Vangelo e che la Chiesa mantiene ferma, non sia ben accolta. Ma questa impressione non rispecchia la verità. Basta guardare lo stesso Nuovo Testamento per vedere che era proprio così già sin dall’inizio.

Sembra che i discepoli di Gesù non fossero molto contenti quando il Maestro ha toccato la questione. La loro risposta alla dottrina dell’indissolubilità ci sorprende ancora oggi: “Se questa è la situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi” (Mt 19,10). Probabilmente anche i Corinzi hanno capito poco dell’insegnamento di Paolo sull’argomento, perché egli ha dovuto spiegar loro tutto di nuovo nella sua prima lettera. “È meglio per l'uomo non toccare donna” (1Cor 7,1) - ecco la loro conclusione alla quale Paolo deve rispondere. Ma anche oggi la sua argomentazione potrebbe creare un po’ di confusione.


rafal wedzickifr. Rafał Wedzicki, O.P.
Paolo cerca di spiegare, con tanta cautela, che il legame tra il credente e Cristo è per ognuno il legame fondamentale. Bisogna stare attenti a una dissonanza tra l’amore verso l’uomo e l’amore verso Dio, evitare di dover scegliere tra Dio e l’uomo. La tentazione di ‘piacere al mondo’ al posto di ‘piacere al Signore’ tocca tutti - non solo gli sposi, ma anche i preti e i religiosi. Ma nel caso degli sposi la divisione a causa della fede vissuta e praticata, o non vissuta e non praticata, crea una tensione che provoca profonde ferite. Incomprensione, mancanza di sostegno reciproco, solitudine - Paolo è consapevole come sia difficile vivere la fede da solo.

È questa la divisione e la fatica che Paolo vuole risparmiare ai fedeli. Dobbiamo essere consapevoli che “passa la figura di questo mondo” (1Cor 7,31) e come dice Abba Poemen: ‘Non attaccare il cuore a ciò che non te lo sazia’. L’insegnamento sul matrimonio indissolubile come via di santificazione andava sin dall'inizio contro la mentalità popolare, sia quella degli Ebrei, sia quella dei Romani. Seneca si lamentava, che alcune donne nobili e famose facessero “il calcolo della loro età non in base al numero dei consoli, ma a quello dei mariti avuti e se ne vanno in casa per sposarsi, ma si sposano per divorziare”. Il fatto che Dio con la grazia unisca e sostenga l’amore di due persone, facendo del matrimonio qualcosa di più del semplice contratto, rimane sempre la Buona Notizia, “un insegnamento nuovo dato con autorità” (Mc 1, 27) che entrando nel nostro mondo, così complesso e variegato, vuole trasformarlo dall’interno e santificarlo. 

fr. Rafał Wędzicki, O.P.
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