DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Il segreto di Santa Caterina

Noi tutti riconosciamo che il nostro mondo attuale affronta dei grandi problemi e delle grandi sfide. Ci sono delle guerre, una delle quali si combatte scomodamente vicino a casa nostra. L’economia fallisce sempre di più. Nella società in genere, ci sono tante cose che ci fanno preoccupare. Sempre di più, i matrimoni falliscono. Varie teorie tentano di scomporre il concetto di famiglia, fondamento della società. Non si riconosce più il valore intrinseco della vita. Gli esseri umani, in genere, hanno dimenticato il loro Creatore, e vivono come se non esistesse Dio, come se non esistesse una morale obiettiva, come se fossero loro il padrone di questo universo.

Noi tutti riconosciamo che anche la Chiesa affronta dei grandi problemi e delle grandi sfide. La Sposa di Cristo tende a finire sulle prime pagine dei giornali questi giorni, per i vari scandali che la colpiscono: abusi di potere, abusi sessuali, scandali finanziari. I seminari e le case religiose sono vuoti, come le chiese sono vuote. Qual è la soluzione, ci chiediamo?

Non dobbiamo pretendere che tutto questo è completamente nuovo. Ogni epoca affronta le sue sfide particolari, ogni secolo ha i suoi problemi. Finché dura questo mondo, finché l’uomo vive nel suo stato di pellegrino su questa terra, avrà i suoi problemi. Il ‘300 non era un secolo privo dei suoi problemi. Ci sono le guerre, le pestilenze; il Papa ha abbandonato Roma, per vivere ad Avignone, dove la Chiesa sembrava più preoccupata con le finanze che con la salvezza delle anime. Tornata da Avignone, il tentativo di riforma di Papa Urbano VI ha portato ad uno scisma, con vari antipapi che contendevano il titolo di Vicario di Cristo. No, il ‘300 era un secolo abbastanza travagliato, come il nostro! E qual era la soluzione, si chiedevano i cristiani del ‘300?

In quel secolo, una giovane donna, anzi, una ragazza laica della città di Siena aveva trovato la soluzione.
La soluzione non era una riforma fiscale o una riforma politica. Non consisteva in riunioni e incontri. Non consisteva nelle manifestazioni in piazza, nelle rivoluzioni.
Santa Caterina da Siena aveva trovato la soluzione: la soluzione era Cristo, e l’unione con lui. La soluzione era la santità.
Leggiamo cosa dice Lei in una delle sue preghiere:
Tu dicesti, Padre eterno, che per l’amore che Tu hai alle creature che hanno in loro ragione, che colle orazioni dei servi tuoi e col molto sostenere fatighe senza colpa, faresti misericordia al mondo e riformeresti la Chiesa tua, e così ci daresti refrigerio…1

La riforma della società e della Chiesa verrà da Dio stesso: Lui, che ha creato entrambi, e li tiene in esistenza, ed è l’unico che può salvare entrambi. Ma Dio, essendo un Padre amoroso, ha voluto che questa riforma viene fatta con la cooperazione dei suoi figli, con la cooperazione dei membri della Chiesa, con la cooperazione di ognuno di noi.
Ciò che Dio richiede da noi, per cooperare con lui, è anzitutto la nostra santità. Ammiriamo Santa Caterina per le cose immense che ha fatto, per la sua opera instancabile per la pace, per l’unità della Chiesa, e per la salvezza delle anime. Quale era il suo segreto? Dove ha trovato la forza per fare tutto questo? Dobbiamo riconoscere che la forza che ha animato Santa Caterina era la forza della santità, cioè della unione con Cristo.
Ricordiamo che lei ha iniziato il suo vasto epistolario scrivendo “Al nome di Cristo Crocifisso e Maria dolce” e scrive “nel prezioso sangue di Cristo”: ma questo non era una semplice formalità! Lei ha veramente potuto scrivere nel nome di Cristo, perché veramente unito a Lui.

Ricordiamo, inoltre, le varie esperienze mistiche avute da lei, che indicano questa unione, e che contengono lezioni importanti per noi.
Pensiamo, per esempio, allo scambio del cuore. Gesù prende il cuore di Caterina, e in scambio, le dà il suo. Anche noi dobbiamo cercare di avere il cuore di Cristo in noi, vivendo in intima unione con lui. San Paolo ha chiesto la stessa cosa a noi, nella sua Lettera ai Filippesi: Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù!2 Viviamo in intimità con Cristo, attraverso una vita intensa di preghiera e di partecipazione ai sacramenti, specialmente il sacramento dell’Eucaristia. Non dimentichiamo che per Benedetto XVI, Santa Caterina era una “santa eucaristica!”3
Pensiamo, poi, alle stimmate da lei ricevute a Pisa: non sono queste ferite segno di una intima unione con Cristo anche nella sua Passione? Evidentemente, noi non siamo chiamati tutti a ricevere le stimmate, queste sono un dono straordinario: ma l’unione con Cristo sulla Croce, questo sì, entra nella vocazione di ogni cristiano. Tutte le sofferenze che riceviamo nella vita quotidiana, tutti i dolori e le difficoltà, sono modi per noi di entrare in unione con Cristo Crocifisso.

L’agire di Santa Caterina, e il suo successo, trovava la sua fonte in questa unione intima con Cristo. E così, dovrebbe essere per noi, se vogliamo fare una differenza in questo mondo, se vogliamo aiutare la nostra Madre Chiesa.
Ancora oggi, Santa Caterina ci chiede con grande amore di lavorare per il bene della Chiesa, e della società: Non si dorma più, che siamo noi chiamati ed invitati a sollevarci dal sonno. Dormiremo noi nel tempo che i nemici vegliano? No. La necessità ci chiama, e il debito ci stringe; che come stretti d’amore, ci deve destare. Escano fuori i servi di Dio, e vengono ad annunciare e sostenere per la verità; ora è il tempo loro.4
Seguiamo l’esempio di Santa Caterina, e prendiamo sul serio la nostra chiamata alla santità. La Chiesa e il mondo aspettano questo da noi.

Fr. Jean-Gabriel Pophillat op

1  Dialogo, c. 134.
2  Fil. 2,5
3  Benedetto XVI, Udienza Generale, 24 novembre 2010.
4  Lett. 322, V.

Ed iniziò a mandarli a due a due per portare
e predicare al mondo la Parola di Dio
Scopri di più ...

Frati, Monache e Laici Domenicani...
parliamo con Dio e di Dio nel XXI secolo
Scopri di più ...

E se Dio ti avesse scelto? E se ti stesse chiamando ad essere un frate domenicano?
Scopri di più ...