DOMENICANI

Provincia Romana di S. Caterina da Siena

Le chiavi del Regno

Nel Vangelo di questa domenica notiamo un tratto della vita di San Pietro che mi fa esclamare: Grande Pietro!
Rimani sempre una sorpresa: per me, per noi e addirittura anche per Gesù.
Ci sono nei Vangeli episodi particolari come questo in cui Pietro mostra il suo carattere,il suo pensiero, la sua forza e le sue fragilità: episodi che danno il senso di una figura veramente straordinaria.


È una figura, questa di Pietro, che mi ha sempre affascinato: per il suo carattere irruente, focoso, testardo e insieme per le sue intuizioni.
Pietro ci ha messo anni a comprendere davvero gli insegnamenti di Gesù, o meglio ad arrendersi alla verità dei Suoi insegnamenti.
Gesù lascia che Pietro sia semplicemente sé stesso, insegnandogli, attraverso la sua vita, il suo esempio,quale è il vero successo: l'amore, il vero amore.
E un giorno Pietro finalmente si rende conto di tutto ciò, non per sue capacità naturali ma per una vera ispirazione, per un misterioso destino.
Si rende conto che ama Gesù più della sua stessa vita.
Non per quello che Gesù può dargli ma per quello che Gesù è e prende il coraggio di dirglielo, di ammetterlo:" Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente".
Dopo anni che convive con i 12, a Gesù, come oggi leggiamo nel Vangelo, gli viene in mente di domandare chi è per loro.
Pietro interviene:" Tu sei il Cristo il Figlio del Dio vivente".
Gesù gli risponde:" Felice sei tu, Simone figlio di Giona, perche' né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.
E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa roccia edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli e tutto ciò che avrai legato sulla terra resterà legato nei cieli e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra resterà sciolto nei cieli ".
Gesù loda Pietro ma con riserva.
Non è una lode piena, perche'di Pietro Gesù sa bene quali sono le sue debolezze.
Infatti lo chiama" Simone figlio di Giona ".
Pietro non è figlio di Giona e Gesù sta dicendogli che forse è tale e quale a Giona, il profeta, che aveva fatto l'esatto contrario di quello che Dio gli aveva chiesto di fare.
Dio gli aveva detto di andare a Ninive e di parlare ai suoi abitanti della Sua Misericordia perche' smettessero di fare il male, e lui aveva tentato, di andare dalla parte opposta perche'lui li aveva ritenuti già giudicati e condannati.
Solo alla fine si era arreso e aveva fatto quello che Dio gli aveva chiesto.
" A te darò le chiavi": una promessa ma anche una lezione di umiltà.
Gesù assicura a Pietro un ruolo di capogruppo, ma gli ricorda che questo non significa potere ma servizio.
Non è comandare, ma servire.
Gesù sta dicendo a Pietro: abbi cura dei tuoi fratelli.
Glielo ripeterà anche alla fine:" Pasci le mie pecorelle".
Se tu, Pietro ti poggi su di me, che sono la Roccia, potrai supportare tutta la Chiesa, tutto il mio popolo ed essere in mio nome il fondamento solido su cui costruire la mia Comunità.

Sr. Grazia Colombo
monastero domenicano Pratovecchio

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