VENERDI 2 GENNAIO
In questo tempo di Natale viviamo di fronte al mistero ineffabile del Verbo Incarnato ,mistero che il Battista in verità profondamente umile, riconosce di non poter sciogliere, mistero che pur è chiamato ad indicare presente e a cui è legata la sua esistenza in vita e morte.
Il Battista non sa ben definire sé stesso e non sa riconoscersi in Elia ,il profeta che precede l'atteso Messia,pur sapendo di essere mandato avanti a Lui, di essere il Precursore. Giovanni però ha già dato testimonianza al suo Signore ancor prima di nascere ,con quel sussulto di grazia che gli infonde vita nuova nel giorno della visitazione, testimonianza che sarà confermata nel giorno della nascita al cielo.
Così anche noi, come ci ricorda la prima lettura, in forza dell'unzione siamo testimoni di una vita nuova che non ci può essere tolta perché è promessa di vita eterna. Tuttavia Siamo chiamati a mantenere il dono di quella fede ricevuta fin dall inizio con il Battesimo e la sua vita di grazia che ci inserisce nel mistero di Dio, nell'unico abbraccio del Padre che ci fa figli nel Figlio. La liturgia di oggi ci chiede di far risplendere la verità della salvezza , quella luce vera, che tutta la terra ha già veduto nel salvatore che è stato dato. È la nostra profezia che ci fa grandi nel diminuire di fronte al mistero che cresce. Saremo veramente grandi alla Sua venuta perché lo vedremo così come Egli è.
fr. Maurizio Carosi
Convento S. Domenico di Cagliari
Riferimenti scritturistici: 1Gv 2,22-28 Sal 97 Gv 1,19-28